venerdì 3 agosto 2012

Coppia condannata a 30 anni per abbandono di minore: lui ne sconterà 24 in carcere, lei 2 agli arresti domiciliari

1 agosto 2012 — Reato di pari gravità, trucco illusionistico per dare a intendere che "la legge è uguale per tutti", ma naturalmente applicazione della pena radicalmente differente. Chuck e Carissa McCullough, di Roebuck (South Carolina), sono stati condannati entrambi per abbandono di minore con conseguente decesso: a causa della loro negligenza, avevano lasciato morire il loro bambino di 2 mesi nell'auto che usavano per spostarsi. Il padre è stato condannato dal giudice Mark Hayes al massimo della pena per ciascun capo di accusa, per un totale di 30 anni: dovrà scontare l'80% della pena in carcere prima di poter avanzare richiesta di libertà vigilata, che tra le altre cose non è detto che venga accolta. Trattamento "formalmente" identico per la madre: anche per lei una sentenza a 30 anni emessa dalla giudice Letitia Verdin.

Negli USA, i magistrati hanno un enorme potere nell'applicare la legge a proprio gradimento: nel caso della  McCullough, la Verdin ha sospeso completamente la pena, disponendo che la donna scontasse solo due anni agli arresti domiciliari. Dunque, se da un punto di vista burocratico è vero che la legge non dipende dal sesso, di fatto questo non è più vero per quanto riguarda la sua applicazione.

La Verdin ha dichiarato, sempre allo scopo di dare una parvenza non discriminatoria a questo che non esitiamo a definire un vero e proprio colpo di mano, che nel caso l'imputata in futuro violasse i termini della sentenza avrebbe imposto la condanna a 30 anni. Precisazioni come queste ricorrono sovente nella "giustizia" americana, e servono come accennato a nascondere l'impostazione marcatamente ideologizzata dei magistrati: di fatto, anche nel caso remoto che la donna decidesse di trasgredire ai vincoli imposti, l'interpretazione puramente discrezionale dei dispositivi le garantirebbe comunque di non finire in cella, come avvenuto ad esempio alla Lohan che, pur avendo violato più volte le condizioni delle svariate sentenze di cui è stata oggetto, è stata sempre perdonata (e ogni volta puntualmente ammonita che nel caso di reiterazione sarebbe stata punita). Questo tanto per dare un'idea del ridicolo teatrino a cui si è ridotto nel tempo il sistema legale americano.

La sfacciataggine con la quale certi "giudici" si permettono di applicare la legge in maniera talmente differenziata in funzione del sesso ha dei precedenti: riportiamo ad esempio il caso di una coppia di coniugi texani accusati di aver picchiato selvaggiamente in concorso la loro figlia di 19 mesi. Lui è stato condannato a 15 anni da scontare per intero, lei a 10 con la totale sospensione della pena a patto che non faccia più figli.

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