mercoledì 11 luglio 2012

Elisabetta Meyer colpisce ancora. Condannato a scontare tre anni di carcere per una svista burocratica

Questa mattina la giudice per le indagini preliminari Elisabetta Meyer ha emesso una durissima sentenza ai danni del parlamentare PDL Renato Farina, imputato in rito abbreviato per "falso in atto pubblico".

La Meyer ha condannato Farina a 2 anni e 8 mesi senza sospensione condizionale della pena, obbligando di fatto il deputato a scontare la condanna in carcere nel caso il dispositivo dovesse essere accolto in Cassazione.

La vicenda ha origine da una visita di Farina del 12 febbraio a Lele Mora, contro il quale la Meyer come vi avevamo fatto notare sembra avercela particolarmente (molto probabilmente perché portatore sano di membro), presso il penitenziario di San Vittore dove il talent scout si trova attualmente a scontare una condanna per bancarotta fraudolenta. La legge italiana consente a deputati e senatori di fare visita ai detenuti, anche se accompagnati dai propri collaboratori; lo sgarro del parlamentare è stato quello di farsi seguire da un ventenne che, seppur non coinvolto nell'inchiesta Mora, non figurava magari per qualche dimenticanza burocratica tra gli ammessi ad accedere ai colloqui con i carcerati. Da qui l'imputazione in "falso in atto pubblico" che ha determinato la condanna da parte della Meyer.

Fatti come questo evidenziano l'arroganza di certa gente che, in virtù della propria posizione e di personali convinzioni politiche o ideologiche, è convinta di poter fare il bello e il cattivo tempo con la libertà delle persone come se l'amministrazione della giustizia fosse un'attività da poter prendere a cuor leggero. Del resto è curioso osservare come accanto a cittadini che pagano in maniera salata i propri errori vi siano veri ed autentici criminali che invece non vengono puniti solo per il fatto di appartenere alla schiera dei "protetti" (o delle "protette" come nel caso in oggetto). Un altro punticino per la cricca milanese, in attesa di nuove e mirabolanti imprese per le quali siamo sicuri non dovremo attendere molto.

Fonte

Aggiornamento

Apprendiamo che in data 6 maggio 2011 una consigliere regionale donna è stata assolta per insussistenza del fatto dopo essere stata imputata in un procedimento esattamente analogo a quello per cui è stato condannato Renato Farina; anche lei era stata accompagnata da due "infiltrate" in una visita al carcere di Rebibbia. Non sappiamo se la sentenza sia stata confermata in Cassazione; nel caso lo fosse, quella della Meyer sarebbe da considerarsi, oltre che un atto di prepotenza gratuito, un dispositivo con tutta probabilità illegale.

2 commenti:

  1. Gli accompagnatori dei soggetti istituzionali (deputati) non hanno l'obbligo di essere registrati.
    MI piacerebbe che la sig. ra Meyer pagasse di tasca sua le eventuali spese processuali nel caso di assoluzione dell'On. Farina!

    RispondiElimina
  2. ma andii un po tuch a da via al cu

    RispondiElimina

Puoi utilizzare alcuni tag HTML nel commento: <b></b> o <strong></strong> (per il grassetto), <i></i> o <em></em> (per il corsivo) e <a href=""></a> (per i link). Per aprire una nuova discussione, usa il forum