sabato 26 novembre 2011

Caso Dsk, si rafforza la tesi del complotto

Nafissatou "Ophelia" Diallo
26 novembre 2011 — Il New York Review of Books, in parte pubblicato dal Financial Times, rilancia la tesi del complotto nel caso Strauss-Kahn, l'ex direttore generale del FMI arrestato con l'accusa di aver violentato una cameriera dell'hotel newyorkese in cui alloggiava, Nafissatou "Ophelia" Diallo, e poi prosciolto da tutte le accuse. I punti più oscuri della vicenda, secondo Edward Epstein, sarebbero i seguenti

Il BlackBerry piratato e scomparso — la mattina del 14 maggio, mentre alloggiava presso l'hotel Sofitel di New York, Dominique Strauss-Kahn sarebbe stato informato da un'amica che almeno una delle e-mail inviate dal suo cellulare è stata consultata dall'Ump, il partito dell'avversario per la corsa all'Eliseo Nicolas Sarkozy. Dsk informa di questo la moglie Anne Sinclair chiedendole di dare l'allarme a Stephane Fouks, direttore esecutivo dell'Euro Rscg, per far esaminare il dispositivo al suo ritorno a Parigi. Mentre è diretto verso l'aeroporto, Dsk si accorge però che il suo BlackBerry è sparito; ad oggi, il cellulare non è mai stato ritrovato. Epstein dichiara nel suo articolo che il sistema Gps integrato nell'apparecchio è stato disattivato dopo la sparizione, impedendo di fatto la sua localizzazione: la disabilitazione, secondo il giornalista del New York Review of Books, presuppone l'intervento di una persona molto esperta in fatto di tecnologie e telecomunicazione. Sempre secondo lui, gli ultimi dati trasmessi dal Gps suggeriscono che il BlackBerry non sia mai uscito dal Sofitel. A suo tempo, i giornali avevano dichiarato che Strauss-Kahn si sarebbe allontanato con tale fretta dall'hotel da dimenticare sul comodino della sua stanza il telefono, circostanza che parrebbe smentita da queste ultime rivelazioni.

Uno strano festeggiamento — Epstein, che ha visionato personalmente i video di sorveglianza del Sofitel, parla di un curioso balletto celebrativo in cui si sarebbero profusi il direttore dei servizi tecnici dell'hotel, arrivato per ascoltare la testimonianza della cameriera che ha affermato di essere stata violentata da Dsk, e un altro uomo non identificato che ha accompagnato la Diallo presso i servizi di sicurezza dell'albergo. I due, alcuni secondi dopo aver chiamato la polizia, si danno il cinque e si congratulano per tre minuti, prima di andare “apparentemente” (come scrive Epstein) ad attendere l’arrivo delle forze dell'ordine presso l'ingresso di servizio. Il giornalista ricorda anche che René-Georges Querry, direttore della sicurezza della catena Accor, a cui appartiene il Sofitel, è parente di Ange Mancini, coordinatore dell'intelligence all'Eliseo.

Il gruppo Femen protesta contro il proscioglimento
di Strauss-Kahn
davanti alla sua abitazione
Il mistero della camera 2820 — è la camera che la Diallo, secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, avrebbe riassettato dopo la presunta violenza sessuale. In realtà, i rilevamenti nell'utilizzo delle chiavi elettroniche, tradiscono il fatto che la cameriera abbia avuto accesso a quella stanza varie volte sia prima che dopo il rapporto sessuale con Strauss-Kahn; l'inserviente aveva inizialmente nascosto agli inquirenti di essere mai entrata là dentro. “Altre persone oltre alla Diallo si trovavano nella camera 2820 durante e dopo l’incontro con Dsk?” si interroga Edward Epstein “Se così fosse, chi erano queste persone e che facevano? E perché Diallo ha smentito di essere mai entrata in questa camera?”.

A queste, che sono le osservazioni del New York Review of Books, vorremmo aggiungere anche la telefonata fatta da Ophelia al secondo marito detenuto per traffico di droga nella quale lei lo rassicura dicendogli di stare
tranquillo, questo tipo è pieno di soldi, so quello che faccio
in dialetto africano e che è stata intercettata dagli investigatori; molto probabilmente qualcuno ha fatto notare alla cameriera che, se fosse riuscita nel tentativo di rovinare per sempre la reputazione di Strauss-Kahn, avrebbe potuto rivalersi su di lui in sede civile con un cospicuo guadagno di denaro. Secondo il New York Post, la donna lavorava per la gang di trafficanti e riciclatori a cui sembra legata e che l'aveva piazzata al Sofitel proprio con lo scopo di incastrare Dsk.

Fonti

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