mercoledì 16 marzo 2011

La sindrome di alienazione genitoriale (PAS): cos'è e chi sono i suoi detrattori

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Si tratta di una sindrome cui vanno incontro i figli di una coppia in età infantile, specie nel contesto di una separazione conflittuale: potete leggere qui una sommaria descrizione di questa patologia. Chi la produce, oltre a danneggiare pesantemente il genitore alienato (che come tale rischia di vedere compromesso non solo il rapporto con la prole ma addirittura, come spesso avviene, anche la propria libertà e la propria reputazione), compie un vero e proprio abuso nei confronti dei bambini che, perdendo un riferimento fondamentale della loro crescita, inevitabilmente vanno incontro a pesanti traumi.

Secondo branche di femminismo estremo, la sindrome di alienazione genitoriale (nonostante si tratti di una patologia scientificamente riconosciuta dalla comunità psichiatrica internazionale, attualmente impegnata a discuterne l'introduzione nel DSM V di prossima stesura) non esisterebbe e anzi sarebbe uno strumento giuridico ad uso e consumo dei padri pedofili. In poche parole, in tutti quei casi è stata riconosciuta un'attività di manipolazione dei figli finalizzata a creare in loro l'illusione di abusi sessuali in realtà mai occorsi (un esempio è riportato qui) si nasconderebbe necessariamente lo spettro della pedofilia; l'argomento utilizzato da queste persone per stigmatizzare la PAS è che i bambini non possono inventarsi fatti mai accaduti. Eppure sono ampiamente documentati, specie in età infantile, casi di falsi ricordi, negli ambiti più disparati. Il motivo che spinge le radical-femministe e i loro seguaci a negare l'esistenza della sindrome di alienazione genitoriale risiede fondamentalmente nell'odio nei confronti del maschio: infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, il genitore alienato falsamente accusato di abusi pedofili è il papà, che queste frange vorrebbero vedere in carcere senza alcuna possibilità di difesa. Un noto detrattore della PAS è il dottor Andrea Mazzeo, uno pseudopsichiatra di dubbia affidabilità scientifica che compensa la sua scarsissima produzione letteraria con numerosi interventi su Facebook, dei quali potete trovare un esempio nello screenshot a lato. Altri osteggiatori sono le bloggers di femminismo a sud e le associazioni spagnole contro la violenza di genere (http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/01/10/pas-secondo-il-governo-spagnolo-e-una-patologia-inesistente/): date un occhiata qui per capire a che livelli di odio sono arrivate queste organizzazioni. Insomma, è proprio il caso di dirlo: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

Ad ulteriore dimostrazione di come queste persone non siano minimamente interessate alla felicità dei bambini ma solo a perseguire la loro battaglia contro i padri, riportiamo un intervento di una nota stalker che su Facebook si firma con il nome di Ines Maria

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come si può notare, questa signora ammette la possibilità che quel caso di pedofilia sia un falso solo per il fatto che ad essere indagate sono delle donne invece che il papà, e dichiara testualmente che «in ogni caso non è ragionevole escludere il ruolo del genitore maschio». Per loro, il colpevole deve essere sempre l'uomo, altrimenti non riescono ad appagare i loro viscerali istinti misandrici.

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