martedì 8 marzo 2011

Il femminismo bugiardo e mistificatore delle quote rosa: diamo potere alle donne solo perchè sono donne

Al momento le femministe stanno portando avanti una campagna tesa a dimostrare l'esistenza di quel fenomeno per cui il potere è in mano agli uomini e che gli uomini tendono ad autotutelarsi come genere ponendo in posizioni di rilievo solo altri uomini. Dunque, secondo loro le donne meritevoli verrebbero tagliate fuori dalle cosiddette "stanze dei bottoni" solo perché sono donne: urgerebbero per questo rimedi quali ad esempio l'adozione delle quote rosa. Curioso il fatto che nonostante i meccanismi di autoconservazione posti in atto da queste presunte lobby maschili di potere, la proposta sia riuscita ad approdare in Parlamento: ma si sa che coerenza e femminismo non sono concetti che vanno molto d'accordo. Ma veniamo al punto.

La Camusso dichiara (ovviamente senza citare alcuna fonte) che le donne guadagnano il 9% in meno a parità di mansione, quest'altra il 16,8%, quelle di Destra di Popolo il 15%. Insomma, non riescono a trovarsi d'accordo su quali statistiche inventarsi per giustificare l'assurda tesi del cameratismo maschile. La realtà tuttavia, come dimostrato dall'Università Bocconi, è che il gap salariale è solo del 2%: in sostanza, in media se un uomo guadagna 2mila euro al mese, una donna prende 40 euro in meno. Cifra comunque che riteniamo abbondantemente coperta dal salasso a cui le divorziate sottopongono i loro ex-compagni, costretti a versare loro i contributi per lo shopping di lusso magari direttamente dalla Caritas. Ma di questo non si parla mai. Sempre la Camusso fa notare come le donne siano più istruite, essendo «il 60% dei laureati, ma solo il 46% di chi lavora»; evidentemente è perché un titolo di studio in Psicologia o in Scienze dell'Informazione (corsi in cui notoriamente è il gentil sesso ad occupare la maggior parte dei banchi) si acquisisce più facilmente di uno in Ingegneria, ed è certamente meno remunerativo nel mondo del lavoro. Ma questo naturalmente la sindacalista non lo fa notare, per i soliti motivi. Si vuol solo far passare il concetto che le donne sono più istruite e dunque più meritevoli di accedere ai posti di potere, ma che questo viene inibito loro dalla cultura maschilista. La stessa che ha dato un posto in Consiglio Regionale a Nicole Minetti. Mah.

Ed ecco come fanno le femministe a passare per martiri della società patriarcale: con il loro vittimismo bugiardo, mieloso e mistificatore, nel quale cadono come mosche finanche le istituzioni. La donna deve emanciparsi da questi pregiudizi e da questa mentalità retrograda se vuole realmente raggiungere la parità. Buon otto marzo.

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